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26 Giugno 2024
Rita Annunziata
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Smileconomy ha calcolato per We Wealth il capitale netto che si potrebbe ottenere investendo 100, 500 o 1.000 euro al mese in quattro orizzonti temporali: 3, 5, 10 e 15 anni
A 15 anni è stato simulato un portafoglio 80% azionario e 20% obbligazionario, che scende a un 50%-50% a 10 anni e poi 20%-80% a cinque anni. Sulla durata di tre anni il profilo è stato ulteriormente ridotto a 10%-90%
Carbone: “Al di là dei numeri, ogni risparmiatore dovrebbe in primo luogo riflettere sui propri obiettivi di investimento, definendo il tempo e l’ammontare della propria necessità. Il secondo passo è scegliere il profilo di rischio-rendimento”
Per investire non è necessario aver accantonato una somma consistente da impegnare in un’unica soluzione. Una modalità alternativa, utile anche ad alleggerire il rischio dell’investimento ammortizzando nel tempo alti e bassi del mercato come approfondito in un precedente articolo, è quella del Piano di accumulo (Pac). Andrea Carbone, divulgatore, economista, formatore e ideatore di smileconomy – società indipendente di ricerca e consulenza finanziaria, assicurativa e previdenziale – ha calcolato per We Wealth il capitale netto che si potrebbe ottenere investendo 100, 500 o 1.000 euro al mese in quattro orizzonti temporali: 3 anni, 5 anni, 10 anni e 15 anni.
Pac: come definire l’ammontare da investire
Il primo aspetto da considerare è l’asset allocation, che definisce il rischio dell’investimento. “Per brevi durate, di 3 o 5 anni, sono solitamente da privilegiare linee a basso rischio, sebbene la storia insegni come anche le linee obbligazionarie possano essere soggette a forte variabilità”, spiega Carbone. “A livello soggettivo ogni risparmiatore dovrebbe poi dire la sua: bisogna infatti essere consapevoli del rapporto rischio-rendimento, della possibilità che l’investimento possa non risultare profittevole in un dato orizzonte temporale e accettare quindi le caratteristiche del piano che si sta affrontando”. L’ammontare da investire è invece in parte legato al profilo di rischio (maggiori sono l’orizzonte temporale e la componente azionaria, minori saranno i versamenti necessari a parità di obiettivo) e in parte legato alla situazione finanziaria attuale e prospettica (maggiore è la priorità dell’obiettivo, maggiore dovrebbe essere la stabilità della quota di risparmio usata per quel piano).
Fatte queste dovute premesse, nelle simulazioni fornite da smileconomy il profilo di rischio aumenta al crescere dell’orizzonte temporale, indipendentemente dalla cifra investita. A 15 anni è stato simulato un portafoglio 80% azionario e 20% obbligazionario, che scende a un 50%-50% a 10 anni, a un 20%-80% a cinque anni e infine a un 10%-90% a tre anni. Si tratta di stime probabilistiche realizzate con metodo rolling ex-post sulle ultime 240 osservazioni mensili, ipotizzando due scenari: uno scenario equilibrato (con il 50% di probabilità di avere un risultato inferiore o superiore alla media) e uno prudenziale (senza un terzo degli scenari positivi sopra la media, ipotizzando quindi una maggior frequenza di mercati poco brillanti).
Quanto si può guadagnare investendo 100 euro al mese
Nello scenario equilibrato, che statisticamente dovrebbe verificarsi con maggiore frequenza, il capitale netto che si potrebbe ottenere investendo adesso 100 euro al mese va da 3.627 euro dopo tre anni fino a 23.064 euro dopo 15 anni (vedi tabella). All’estremo opposto, per chi investisse 1.000 euro al mese, si potrebbero ottenere 36.272 euro dopo 3 anni e 230.636 euro dopo 15. Destinando invece al Pac 500 euro al mese, i guadagni sui quattro orizzonti temporali sarebbero di 18.136 euro, 30.497 euro, 64.352 euro e 115.318 euro. Tutti i valori sono al netto di costi, inflazione e fiscalità.
“Per completezza di rappresentazione, abbiamo anche simulato uno scenario probabilistico prudenziale, che considera tutte le combinazioni di quando i mercati vanno male, sotto la media, e solamente i due terzi dei casi nei quali i mercati vanno bene, sopra la media”, spiega Carbone. “In questo modo il rendimento medio è inferiore, in quanto più pessimistico su come potranno andare i mercati”. Scorrendo la tabella, si nota come tutti i capitali netti attesi siano infatti naturalmente minori, su tutte le durate. Lo scenario prudenziale, al crescere dell’orizzonte temporale, amplia tuttavia la forbice di rendimento rispetto allo scenario equilibrato. “Al di là dei numeri, ogni risparmiatore dovrebbe in primo luogo riflettere sui propri obiettivi di investimento, definendo il tempo e l’ammontare della propria necessità (come lo studio dei figli, la seconda casa, l’auto o il matrimonio)”, suggerisce Carbone. “Il secondo passo è scegliere il profilo di rischio-rendimento, in funzione della propria soggettività e del supporto statistico che elaborazioni come queste possono fornire”.
(Articolo aggiornato il 26 giugno 2024)
A 15 anni è stato simulato un portafoglio 80% azionario e 20% obbligazionario, che scende a un 50%-50% a 10 anni e poi 20%-80% a cinque anni. Sulla durata di tre anni il profilo è stato ulteriormente ridotto a 10%-90%
Carbone: “Al di là dei numeri, ogni risparmiatore dovrebbe in primo luogo riflett…
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