Se Investo 100 euro in Bitcoin Quanto Guadagno? - Guida 2023 (2024)

Una grande opportunità di guadagno per alcuni, un vero e proprio imbroglio per altri: parliamo delle criptovalute e, nello specifico, del Bitcoin, la moneta digitale creata nel 2009 con l’obiettivo di integrare il sistema finanziario e monetario internazionale. Diversamente dalle altre valute, i Bitcoin non sono distribuiti da una Banca centrale ma si negoziano in rete con un sistema basato sulla crittografia, e si stima che gli scambi totali di Bitcoin abbiano ormai superato i 10 miliardi di dollari. Un dato che giustifica la curiosità sempre crescente nei confronti di questa criptovaluta non solo da parte dei traders ma anche dei piccoli risparmiatori e dei “puristi” del soldo cartaceo, che vedono nei Bitcoin un’interessante possibilità di profitto. Ma quanto c’è di vero? Se investo 100 euro in Bitcoin quanto guadagno e, soprattutto, quanto rischio di perdere?

Come e dove investire 100 euro in bitcoin?

Da un punto di vista puramente pratico, investire in Bitcoin significa comprarli per poi rivenderli in futuro ad un prezzo più alto. Per utilizzare i Bitcoin è necessario possedere un conto o un portafoglio virtuale (il cosiddetto wallet), e si possono acquistare online con bonifico o carta di credito e attraverso i numerosi siti che offrono il servizio. Per darvi un’idea delle cifre, considerate che a marzo dello scorso anno il prezzo è arrivato a superare i 60.000 USD: oggi un Bitcoin costa 20.200 euro, ma naturalmente è possibile acquistarne piccole frazioni: ad esempio, 100 euro corrispondono a 0,0049 BTC.

Ipotizzando di aver acquistato i nostri 100 euro di Bitcoin, cosa ne facciamo? Anche se sono molte oggi le attività commerciali – sia virtuali che fisiche – che accettano i Bitcoin come forma di pagamento per gli acquisti, la maggior parte di chi li possiede sceglie di investirli. Le alternative in questo caso sono molte, e purtroppo sul web ogni giorno nascono nuove piattaforme che promettono rendimenti sostanziosi e immediati a costi irrisori, ma in linea generale le alternative sono due:

• Utilizzare gli exchange, vale a dire le piattaforme attraverso le quali acquistiamo i Bitcoin e creiamo i nostri portafogli. Semplificando, possiamo dire che gli exchange offrono principalmente un servizio di cambio valuta e mettono in contatto la domanda e l’offerta, dunque sono la soluzione ideale per quegli investitori che vogliono acquistare Bitcoin e detenerli nell’attesa che il prezzo si alzi.
• Affidarsi ad un broker o ad una piattaforma di trading, con i quali eseguire operazioni di trading con i Bitcoin. In questo caso si utilizzano dei prodotti derivati, i cosiddetti CFD (Contratti per Differenza), con i quali si può guadagnare o perdere a seconda della differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita del sottostante: in base all’andamento del Bitcoin i traders possono aprire posizioni “long” – se prevedono un aumento del prezzo della moneta – o posizioni “short” – se prevedono invece un deprezzamento.

E le banche? Al momento i rapporti tra criptovalute e istituti di credito sono estremamente complessi, non solo per l’evidente diffidenza reciproca ma anche per la difficoltà di integrare due sistemi che si basano su regole e principi totalmente diversi. Per il momento sono pochissime le Banche che propongono ai propri clienti qualche piccolo investimento in Bitcoin, ma tra i proibitivi costi di gestione e la poca dimestichezza con il mezzo si tratta di una strada, di fatto, poco percorribile.

Se investo 100 euro in bitcoin quanto guadagno? Conviene?

Nonostante online si leggano proiezioni e stime decisamente allettanti, dire con certezza quanto può crescere il mondo dei Bitcoin e quanto si può guadagnare investendo 100 euro in Bitcoin è davvero impossibile: si tratta di un mercato ancora relativamente nuovo, caratterizzato da grande instabilità e volatilità, e anche prendere in considerazione i risultati del passato può essere molto fuorviante. Ad esempio, chi ha acquistato 100 euro in Bitcoin nel 2009, dunque proprio agli albori dell’era delle criptovalute quando costavano appena qualche centesimo di dollaro, rivendendoli oggi sarebbe più che miliardario, ma si tratta di un esempio estremo e che ha scarse – se non nulle – probabilità di verificarsi nuovamente, soprattutto partendo da un investimento così irrisorio. Il problema del fare previsioni sui Bitcoin e sui guadagni che potremmo ottenere sta proprio nella complessità intrinseca allo strumento, perché il loro prezzo è influenzato da una serie di variabili difficilmente controllabili: il Bitcoin infatti, a differenza delle monete tradizionali, non è legato all’andamento di un singolo Stato, ma è governato unicamente dall’andamento del mercato. A questo si aggiunte anche la bassa capitalizzazione, perché possono essere estratti solo 21 milioni di Bitcoin e la rarità, come sappiamo, incide in modo importante sul valore di un bene, un po’ sulla falsa riga delle materie prime.

Se, da una parte, è difficile dire quanto si guadagna investendo 100 euro in Bitcoin nel breve periodo, dall’altra si può provare a fare un ragionamento diverso, forse un po’ semplicistico, immaginandolo come un micro-investimento di lungo termine. Del resto, 100 euro sono una cifra affrontabile anche per il piccolo risparmiatore e con la quale è possibile mettersi in gioco con un’operazione che ha più l’aria della scommessa che dell’investimento vero e proprio, ma che potrebbe dare qualche soddisfazione. Secondo le stime più ottimiste il Bitcoin potrebbe superare la soglia dei 200.000 USD entro il 2030: a conti fatti, quindi, i 100 euro spesi oggi per acquistare 0,0049 BTC potrebbero valere 1000 euro tra qualche anno, ma si tratta davvero di pure ipotesi non supportate a nostro avviso da dati concreti.

I BTC sono un buon asset di investimento? Fattori da considerare

Fino ad ora abbiamo ragionato sulle possibilità di guadagno offerte dai Bitcoin, ma è opportuno concentrarsi su un altro aspetto fondamentale: possiamo considerate i BTC un buon asset di investimento? Per dare una risposta a questa domanda occorre prendere in esame diversi fattori: se infatti la volatilità e l’alto rischio sono le criticità sulle quali si è tutti d’accordo, ci sono anche altri aspetti da non sottovalutare, come il rischio di frode e l’effettiva possibilità di disporre dei Bitcoin nel mondo reale.

Volatilità

Lo abbiamo accennato nel paragrafo precedente, ma vale la pena ribadirlo: quello dei Bitcoin è forse il mercato più volatile che esista, dunque è soggetto a variazioni elevatissime sia in positivo che in negativo nel giro di poche ore. Una volatilità che non è solamente insita nello strumento, ma che caratterizza un mercato spesso in balia del lato più “emozionale” degli investitori e regolamentato in modo a volte poco efficace. Questa volatilità, inoltre, rischia di minare la credibilità stessa dei Bitcoin e rendere inattendibile qualsiasi proiezione o previsione futura circa i suoi rendimenti.

Alto rischio

Se è vero che ogni investimento porta con sé una probabilità di rischio, a nostro avviso l’investimento in Bitcoin sembra essere più pericoloso di altri. Il primo motivo è l’ampio utilizzo che viene fatto delle leve finanziarie: più volte nei nostri approfondimenti sugli ETF abbiamo sottolineato la peculiarità di questi strumenti studiati per moltiplicare del 200% o del 300% sia i guadagni che le perdite, e che quindi vanno maneggiati con estrema cautela. Operazioni di questo tipo, se prese sottogamba o se vengono portate avanti da persone poco esperte e che fanno un utilizzo quasi spregiudicato di questi mezzi, possono dilapidare interi patrimoni nel giro di poche ore. Un secondo fattore che aumenta l’indice di rischio è l’apparente accessibilità, che fa sembrare questo tipo di guadagno estremamente facile e alla portata di tutti con un investimento minimo. È facile comprendere che, quando ci sono in gioco poche decine di euro, la soglia di attenzione dell’utente e la sua percezione del rischio sono relativamente basse: un mix che può causare danni economici consistenti.

Possibilità di frode

Con la notorietà dei Bitcoin sono arrivati, inevitabilmente, anche gli interessi di varie organizzazioni criminali, che tentano di ottenere profitti in modo poco trasparente. Quando si tratta di sicurezza online i rischi di frode sono molti, e spaziano dal furto di identità o di dati personali a versioni più moderne ed elaborate del famigerato schema Ponzi, e anche in questo caso i soggetti più a rischio sono i piccoli risparmiatori che hanno una scarsa dimestichezza con questo genere di piattaforme.

Spendibilità dei Bitcoin

Oggi i Bitcoin possono essere utilizzati come vera e propria moneta di scambio sia online sia in alcune (poche a dire il vero) attività commerciali, ma non ci sono garanzie su quale sarà il “riconoscimento sociale” di questa valuta in futuro e se sarà spendibile tra dieci o vent’anni nel mondo reale. Per fare un esempio concreto, dopo aver aderito con grande entusiasmo all’utilizzo dei Bitcoin, Tesla l’anno scorso ha sospeso l’acquisto dei propri veicoli con la criptovaluta a causa dell’eccessivo utilizzo di fonti fossili per il mining. Quindi, quello che oggi potrebbe sembrare un piccolo tesoro custodito nel nostro wallet, domani potrebbe non avere grande margine di spendibilità.

Conclusioni

Come abbiamo visto, nonostante il grande entusiasmo che ha interessato il mondo delle criptovalute negli ultimi anni, è difficile fare previsioni e dire con certezza, ad esempio, quanto guadagno se investo 100 euro in Bitcoin. Ciò che risulta evidente è che si tratta di un universo estremamente affascinante non solo per i traders più navigati ma anche per i piccoli risparmiatori che storicamente si sentono esclusi dalle opportunità dei mercati finanziari e che oggi vedono nel Bitcoin una concreta possibilità di guadagno.

Da sempre come Moneyfarm crediamo che tutti, indipendentemente dal proprio budget di partenza, abbiano diritto ad una consulenza finanziaria di qualità: a nostro avviso si possono investire 1000 euro in modo sicuro senza dover ricorrere ai Bitcoin ma puntando, ad esempio, sugli ETF e sulla Green Economy. Anche i Piani di Accumulo Capitale sono strumenti estremamente accessibili e che permettono di investire nel proprio futuro a fronte del versamento periodico di importi ridotti. Se vuoi mettere davvero a frutto i tuoi risparmi, scopri senza impegno le proposte Moneyfarm compilando il form online.

Domande Frequenti

Quanto avrei guadagnato se avessi investito 100 euro in Bitcoin nel 2009?

Quando sono stati creati nel 2009 i Bitcoin avevano un valore iniziale di 0.00076 USD, oggi valgono 20.000 USD: chi ha avuto la lungimiranza di acquistarli all’epoca oggi è miliardario.

Qual è il modo migliore per guadagnare con i Bitcoin?

Premesso che, come qualsiasi altra tipologia di investimento, i Bitcoin non forniscono alcuna garanzia né certezza circa il rendimento, a nostro avviso la soluzione meno rischiosa è quella di acquistarne una piccola somma e detenerla nell’attesa che il suo valore aumenti.

Quali sono le alternative ai Bitcoin?

Chi vuole investire piccole somme di denaro può certamente contare su molti strumenti come, ad esempio, gli ETF, oppure può scegliere di fare un piccolo investimento periodico in un Piano di Accumulo Capitale.

*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.